❌ No, le paralimpiadi non servono a ricordarti quanto troppo spesso siamo ingrati verso il destino. Intanto, se per darti un attimo di tono hai da paragonarti a un mutilato, poraccio mio come stai messo.
❌ Non servono a ricordarti che c’è chi sta peggio di te, per spingerti a goderti la tua vita.
❌ Non sono utili per dirti che “se ce la fa lui allora posso farcela anche io”.
❌ Non sfruttarle per provare che “non ci sono scuse”. Di cosa poi.
❌ Non usarle per la retorica tossica del “se vuoi puoi”.
❌ No, le paralimpiadi non servono a ricordarti quanto tu non debba lamentarti delle tue piccole sventure quotidiane. Prima di tutto perché ti assicuro che anche chi ha una disabilità si lamenta, attività peraltro più che lecita, vagamente ricreativa, a volte anche divertente, oserei dire soddisfacente. Per esempio, io ho una disabilità e mi sto lamentando di te.
Le persone con disabilità non sono un termine di paragone. La disabilità non è un metro di misura dello sfigometro.
Ok, avere una disabilità può non essere piacevole, può non essere una gioia. Può crearti delle difficoltà. Sicuramente lo fa almeno dal punto di vista funzionale e logistico. Può essere un trauma. Può essere indesiderabile, di certo uno non va a cercarselo.
Ma in tanti casi, soprattutto quando la disabilità non è degenerativa o non provoca dolore cronico, ci si può convivere. Sembra incredibile, ma si può accettare. Se si viene messi nelle giuste condizioni, con impegno e con la giusta attitudine mentale, ma si può fare.
Ed è esattamente questo che fanno gli atleti paralimpici, così come tante altre persone con disabilità: vivono con la propria disabilità. Non nonostante. Non superandola. CON.
Quindi, per piacere, smettila di usare la disabilità come metro di misura e di sfruttarla per i tuoi tristissimi ma popolari post motivazionali di sta grandissima cippa. Perché se proprio devo essere preso da esempio, voglio che sia per quello che faccio, non certo per il modo in cui ti sono utile per spronarti a goderti la vita, a darci dentro o perché esorcizzo la tua paura di diventare disabile. perché a una certa diventa anche offensivo. Grazie.