Linee guida per un evento pride accessibile

Un brainstorming collaborativo

L’ultimo anno ha visto nascere un sacco di nuove conoscenze, collaborazioni e amicizie, proprio grazie al progetto di mappatura dell’accessibilità dei pride italiani che ho portato avanti nel 2022.

Non posso certo dire che energie positive portino energie positive, visto che io sono un buco nero di polemica e risentimento. Che forse non è una gran pubblicità per le prossime collaborazioni e per quelle che ci sono state, but it is what it is.

Confrontandosi fra attiviste a vario titolo, ci siamo spesso dette che sarebbero utili delle linee guida chiare e semplici da seguire. Da proporre alle diverse realtà che vorrebbero rendere l’associazionismo un posto attraversabile per persone disabili e neurodivergenti (che hanno un funzionamento neurologico atipico rispetto alla norma statistica, come persone autistiche, adhd, dsa).

Diciamo pure che più volte mi sono state chieste. Ma quando ci sono diverse soluzioni che devono soddisfare esigenze che possano essere molto diverse fra loro c’è un habitat naturale molto specifico da cui possono nascere: dal confronto.

Ebbene recentemente c’è stata la possibilità per una collaborazione fighissima nata dalla proposta di Grazia Di Sisto di Progetto Tiresia, che si è occupata dell’accessibilità del Padova Pride di quest’anno.

Per portare a termine questo ingrato compito, ha fatto esattamente quello che dovrebbe fare un’alleata che applica la pratica internazionale e che nessuno fa mai: coinvolgere direttamente le persone interessate.

Ci ha invitato a un focus group fra persone con diverse intersezioni identitarie e ci siamo confrontate facendo una lista dei potenziali interventi che l’evento pride accessibile dei nostri sogni dovrebbe avere.

E niente, visto che abbiamo fatto questo lavoro, perché non condividerlo?

Al focus group hanno partecipato:

Grazia Di Sisto, donna cisgender finora eterosessuale senza disabilità (moderatrice)
Simone Riflesso, uomo gay cisgender con disabilità motoria grave acquisita

Emanuela Masia, donna cisgender autistica e con disabilità invisibili
Barbiequeer, lesbica non binaria adhd con disabilità invisibili e dolori cronici
Lucas Califano, uomo trans bisessuale adhd e autistico
Alessandro Padrin, uomo cisgender (questioning) demisessuale panromantico autistico
Nicola Barzon, uomo etero cisgender autistico (come Alessandro, membro dei Talents)

Io e Grazia ci siamo poi occupate di sintetizzare e organizzare gli spunti raccolti, ai quali ho aggiunto idee emerse durante altri momenti di confronto  e testimonianze che vengono dal report finale del SondaPride. Let’s gó!

1. Come rendere la parata accessibile 

  • Non limitarsi solo alla parata fisica o al singolo evento circostanziale
  • Il percorso non deve incontrare barriere architettoniche, pavimentazioni impraticabili (pavè, ciotolato, sterrato, ghiaia) in carrozzina o con ausili al cammino (stampelle, deambulatori) e salite o discese troppo ripide (con dislivello maggiore di 10°)
  • Se ci sono alcuni tratti del percorso potenzialmente problematici, segnalarli (nella mappa della percorso della parata)
  • Evitare la parata nelle ore più calde (valutare un orario idoneo)
  • Assicurarsi che ci siano sempre posti all’ombra in cui potersi riparare
  • Strade larghe per evitare la calca
  • Percorso breve, eventualmente organizzato a tappe
  • Durante le tappe è possibile organizzare interventi, performance, discorsi o un invito alla riflessione, a un momento commemorativo o di rivendicazione politica (magari seguito da un momento di silenzio)
  • Personale addetto all’ordine pubblico e all’assistenza (Staff ndr) riconoscibile e facilmente contattabile durante la parata
    • Segnalare chi conosce la LIS
    • Reclutamento di volontarə per assistenza
    • Formazione alle volontarie (su come comportarsi con persone disabili, autistiche)
  • Numero di telefono/whatsapp dedicato, a cui poter fare riferimento in caso di disagio o necessità durante tutto l’evento
  • Assistenza di accompagnamento (andare a recuperare qualcuno in stazione o in un punto di ritrovo)
  • Carri che possono ospitare persone che hanno necessità di assistenza o riposo
  • Nebulizzatore d’acqua intorno ai carri
  • Furgoncini o mezzi per decompressione, con sedute morbide, cuscini (per chi ha malattie o dolori cronici) da utilizzare in caso di necessità per proseguire parte della parata
  • Zone di decompressione e scarico sensoriale fisse lungo il percorso frequenti e segnalate (in loco e sulla mappa) possono essere vie laterali, piazze, mezzi per il riposo o defaticamento, luoghi pubblici
  • Zona bianca dinamica all’interno della parata (una zona delimitata da personale volontario addetto all’ordine che possono usare lenzuola, tessuti, nastri  per delimitarla) in modo da garantire distanziamento, meno musica e schiamazzi, contatto indesiderato, foto, fischietti
  • Tappi antirumore da rendere disponibili in diversi punti lungo il percorso (gazebo all’inizio del corteo, tappe lungo il corteo come i punti di decompressione, in dotazione allo staff oppure presso i carri o in punti strategici)
  • Un kit di “soccorso” a disposizione sui carri (ghiaccio, zucchero, acqua) o in punti strategici lungo la parata

2. Adotta una comunicazione accessibile

  • Supponi che le persone disabili siano presenti e siano tue interlocutrici
  • Utilizza un linguaggio idoneo e inclusivo quando si parla di disabilità e neurodivergenze
  • Includi la disabilità e corpi di diverso genere nelle immagini che utilizzi nella comunicazione
  • Comunica i servizi di accessibilità disponibili e non per la parata e gli eventi organizzati
  • Le comunicazioni social devono essere accessibili (descrizione delle immagini per le persone cieche aka testo alternativo, sottotitoli, linguaggio semplice, testi fruibili per dsa)
  • Contatto whatsapp disponibile online (sul sito e al link in bio di instagram), per comunicare e chiedere informazioni anche non verbalmente e semplificare alcune informazioni, ad esempio condividere la posizione in modo semplice
  • Sito web accessibile
  • Plugin per aumentare la leggibilità del sito per persone ipovedenti o dsa
  • Sezione accessibilità (o comunicazione chiara dei servizi di accessibilità) sul sito Internet
  • Mappa del percorso che indichi punti di ristoro, tappe previste, fontanelle, punti di sosta o riposo ordinarie (es. panchine) o scarico sensoriale* (statici, come vie laterali o punti strategici organizzati dall’ente promotore), luoghi friendly convenzionati (con ingresso accessibile e servizi igienici accessibili), luoghi ombreggiati, con panchine, percorso alternativo, i tratti del percorso potenzialmente problematici per chi usa sedie a ruote o ausili al cammino
    • È fondamentale la comprensibilità della mappa, fruibile digitalmente
    • Prevedere la possibilità di scaricarla, stamparla e portarla con sé
    • Strumenti per creare una mappa (Mymaps, che ti permette di creare una mappa fruibile su Google Maps)
  • Comunicare il programma della giornata che indica orario di partenza e arrivo, quando e dove c’è musica, la banda, le tappe e le pause in cui le persone possano ascoltare gli interventi, l’ordine dei carri e i mezzi nella sfilata in cui poter salire
  • Avvisa online come riconoscere le volontarie (il colore della maglietta o il segno di riconoscimento di staff, di chi conosce la LIS, delle persone dedicate all’accessibilità e alla sicurezza)
  • Annuncia i punti o i carri dove poter trovare il kit di “soccorso” a disposizione (ghiaccio, zucchero, acqua)
  • Comunica dove e come saranno disponibili diretta e registrazione dell’evento
  • Prevedi un momento o uno spazio online dedicato per accogliere richieste, critiche e feedback della comunità di persone disabili
  • Trasmetti la politica e gli sforzi in materia di accessibilità e rendili pubblici. Questo sia per rassicurare le persone disabili e neueodivergenti* sulla loro potenziale partecipazione e coinvolgimento, ma anche per lanciare un segnale dell’importanza dell’accessibilità e dell’inclusione delle disabilità (stiamo lavorando per…)

3. Interventi politici per chiunque

  • Posti riservati a persone disabili davanti al palco (disabilità motorie, persone sorde)
  • Palco o rialzo accessibile
  • Posti a sedere comodi garanti per persone con dolori cronici
  • Interprete LIS
  • Traccia scritta degli interventi per le persone sorde non segnanti (valuta una soluzione ecosostenibile come un QR code per scaricarli, rendili disponibili nei link in bio su instagram o sul sito) oppure dai suggerimenti di app per la trascrizione in tempo reale
  • Sottotitolazione in tempo reale (€€€)
  • Zona bianca o gazebo di decompressione con stim toys, sedute comode e cuscini
  • Diretta e registrazione dell’evento (possibilmente sottotitolata o su una piattaforma che permette l’inserimento di sottotitoli)
  • Invita a non usare fischietti
  • Invita a fare l’applauso silenzioso
  • Invita a parlare relatori disabili o neurodivergenti (lgbtqia+)
  • Organizza momenti in cui parlare anche di intersezione fra disabilità e queerness, corpi e menti fuori norma e di abilismo (la discriminazione e la svalutazione delle persone con disabilità proprio a causa della loro disabilità)

Ultimi consigli

  • Chiedere un confronto alle organizzazioni più esperte e che hanno avuto esperienze e riscontri positivi nella mappatura dell’accessibilità dei Pride nel 2022: Milano Pride, Bologna Rivolta Pride, Bergamo Pride, Brescia Pride, Torino Pride
  • Confrontarsi con associazioni che organizzano grandi eventi
  • Coinvolgere associazioni di persone disabili e e del movimento per i diritti delle persone con disabilità alleate
  • Cercare partnership con associazioni di volontari che mettono a disposizione ausili per la deambulazione o convenzione con aziende che li noleggiano per metterli a disposizione del servizio di assistenza per chi ne avesse bisogno
  • Benvenute soluzioni creative come quella del Cremona Pride 2022, che ha organizzato un servizio di biciclette-cargo che portavano carrozzine pieghevoli in caso di richiesta da parte delle partecipanti del pride (visti in azione, pazzeschi ndr)

Se hai qualche consiglio o proposta, scrivimi che la aggiungo!

Conclusione

Organizzare un grande evento è sicuramente complicato. Non esiste l’evento perfetto, ma è importante adottare tutte le misure possibili affinché ipoteticamente chiunque possa davvero partecipare.

Non ci sono interventi strettamente necessari e altri superflui. Ogni intervento potrebbe essere strettamente necessario a qualcunə che non è stato calcolatə per poter partecipare. You never know.

Alcuni richiedono risorse, altre nessuna. Io partirei da quest’ultimi, che comunque richiedono tempo, organizzazione, ma prima di tutto volontà politica.

È chiaro che la parata del pride per come è sempre stato concepito finora, non sia di per sua natura accessibile. E se nulla cambia, continuerà a non esserlo.

È proprio per questo che per accogliere la sfida di inventare un nuovo modo per fare pride, serve adottare soluzioni a cui non abbiamo pensato finora. Creative. Innovative. Originali. Necessarie.

Il mantra è sempre quello:

Nulla su di noi senza di noi.

Spero che questa lista non esaustiva di interventi possa essere utile, ma la regola numero uno resta coinvolgere le persone disabili e neurodivergenti in ogni momento della creazione del pride.

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